Descritto da Mario Schiano come “il derviscio rotante del corno” e dal ‘City of London Festival’ come “un architetto dell’immaginazione musicale”.
L’artista scozzese, torinese d’adozione, lavora con il corno moderno, il corno a mano, il corno delle alpi e la conchiglia per creare performance in solo che intrecciano improvvisazione, composizione, testi poetici e spazi architettonici.