Pasquale Fanelli

Mi chiamo Pasquale Fanelli, sono nato nel 1986 in Puglia, vivo e lavoro spesso fuori dalla Puglia ma sono fortemente legato alla mia regione di origine.

La fotografia è la mia passione principale; la coltivo, la studio e la pratico da autodidatta da un po’ di anni. Mi piace usare iPhone, macchine digitali ma spesso uso la mia vecchia analogica a pellicola.

Con la fotografia cerco di indagare le persone, gli oggetti e gli ambienti nei quali questi si trovano, e indago soprattutto tutti quegli atteggiamenti un po’ sclerotici che connotano la vita quotidiana.

Non indago come un fotografo di reportage ma come un voyeur curioso che nota quasi sempre i dettagli e ne fa oggetto di feticismo. I dettagli in bella vista, ovviamente: le unghie mangiate o i capelli pieni di lacca che stanno fermi pure nel vento, la bocca storta sul viso delle persone mentre ascoltano le notizie del tg delle 20.
Il complesso di dettagli che diventa esperienza visiva del quotidiano e che sono così ordinari da sparire alla vista. Sono un feticista timido che mette l’occhio davanti alla parola e sta zitto ad osservare.

La mia fotografia mi tiene connesso alla mia malinconia cronica e al mio cinismo e perciò la pratico e la ringrazio. Non ho scoperto alcun modo, né alcun mondo di fotografare.

Ho scoperto il linguaggio della vita di ogni giorno e credo sia straordinario.

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