CAG Diary of

Anno 2016

CAG Diary of


Come raccontare il territorio a cui appartieni?
Qual’è il luogo da cui provieni?


Cercando di liberarsi delle sovrastrutture mentali e superando i limiti del visibile in una continua ricerca e sperimentazione.


Spesso però questa risposta è un’ambizione, un’auspicio e ci troviamo continuamente a lottare con la realtà e noi stessi. Come in un diario di bordo con degli appunti presi senza apparenti legami, le immagini sono il racconto visivo del continuo altalenare di noi stessi tra gli appigli con la nostra terra di origine, il passato e i desideri del futuro, ci proiettiamo in un mondo parallelo che ci allontana dalla superficie per scendere in quel sottosuolo personale ed esplorare l’apparente ignoto e scoprirne i misteri.

Nel diario personale il cortocircuito di ognuno si rivela in una caverna e nel suo buio troviamo conforto nella fede.

Con lo smartphone immagazziniamo l’inconscio personale, il nostro attaccamento alla terra di origine ossessionati dagli elementi naturali che ci riconducono ad essa e conservandoli acquietiamo quel bisogno di realtà.

Le immagini dal web sono quello che non abbiamo ma che appaga il desiderio. Il suono è la traccia primordiale dell’esperienza.

Nel viaggio sensoriale i luoghi sono ricreati partendo dalla nostra terra d’origine, dalle radici, dalle ferite, cosi prendono nuova forma in una continua scoperta del nostro essere sempre in eterno cambiamento.

Il multimedia dà corpo a un viaggio personale nella Peucezia (nostro luogo di origine) e nei suoi elementi naturali. Con un omaggio alla terra degli insediamenti rupestri sveliamo la nostra precarietà e quanto questa porti con se la speranza di una destinazione senza verità.

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Di Clara Putignano
In collaborazione con Arianna Ancona
Musiche di Gianni Pinto

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