Dysforía

Anno 2020

In modo concettuale ma palesemente diretto, Dysforía volge l'attenzione verso la sofferenza, la frustrazione, la rabbia repressa, le violenze fisiche e l'oppressione di restrizioni culturali che le donne (nella quasi totalità dei casi, ma non solo loro) sono state costrette a subire senza poter in alcun modo ribellarsi, allora come oggi, causando loro disagio esistenziale .



“Il tarantismo si connotò come fenomeno storico, religioso (nel leccese), pagano (nel tarantino, brindisino e materano), che caratterizzò l’Italia meridionale e in particolare la Puglia fin dal Medioevo; visse un periodo felice fino al XVIII secolo, per subire nel XIX secolo un lento ed inesorabile declino. Le vittime più frequenti del tarantismo erano le donne, in quanto durante la stagione della mietitura, le raccoglitrici di grano erano maggiormente esposte al rischio di essere morsicate da questo fantomatico ragno." *



Attraverso la musica e la danza era però possibile dare guarigione ai tarantati, realizzando un vero e proprio esorcismo a carattere musicale. Ogni volta che un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, dei suonatori di tamburello, violino, organetto, armonica a bocca ed altri strumenti musicali andavano nell’abitazione del tarantato oppure nella piazza principale del paese. I musicisti cominciavano a suonare la pizzica o la tarantella, musiche dal ritmo sfrenato, e il tarantato cominciava a danzare e urlare per lunghe ore sino allo sfinimento.
La credenza voleva infatti, che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata. Tuttavia, nel rito esorcistico erano impiegate anche altre musiche dal ritmo lento e dalla melodia malinconica.

Alla leggenda popolare può essere in realtà legata anche una spiegazione strettamente scientifica: il ballo convulso, accelerando il battito cardiaco, stimolando abbondante sudore e il rilascio di endorfine, favorisce l’eliminazione del veleno e contribuisce ad alleviare il dolore provocato dal morso del ragno e di simili insetti. Non è quindi da escludere che il ballo venisse utilizzato originariamente come vero e proprio rimedio medico, a cui solo in seguito sono stati aggiunti connotati religiosi ed esoterici.



Come spesso accade per i rituali a carattere magico e superstizioso, anche a questa tradizione si cercò di dare una giustificazione cristiana limitata, però, alla sola area leccese: così si spiega il ruolo di San Paolo, ritenuto il santo protettore di coloro che sono stati ‘pizzicati’; da un animale velenoso, capace di guarire per effetto della sua grazia. La scelta del santo non è casuale poiché nel libro degli Atti degli Apostoli (At. 28:3-5) si narra come egli sia sopravvissuto al veleno di un serpente nell’isola di Malta.



Il tentativo di cristianizzazione del tarantismo non riuscì però completamente. Infatti, durante la trance le donne tarantate esibivano dei comportamenti di natura considerata oscena, ad esempio mimando rapporti sessuali oppure orinando sugli altari. Per questi motivi la chiesa di San Paolo di Galatina (LE), dove i tarantati venivano condotti a bere l’acqua sacra del pozzo della cappella, venne sconsacrata e San Paolo, da santo protettore degli avvelenati, cominciò ad essere ricordato come il santo della sessualità.



Partendo da questo ho iniziato a sviluppare la mia ricerca, essendo tra l’altro galatinese, chiedendomi come mai le tarantate erano quasi ed esclusivamente giovani donne, con la presenza rara di giovani uomini e del tutto assente di donne di età matura.



Questo mi ha portato, attraverso la constatazione di alcuni dati oggettivi, alla conclusione che il fenomeno del tarantismo abbia preso piede per giustificare e celare delle problematiche sociali che, allora come in molti casi oggi, interessavano le donne.



In particolare: gli abusi sessuali che avvenivano nelle campagne e tra mura domestiche, ma anche la disabilità mentale e la diversità che non venivano accettate dal tessuto sociale perché ritenute un disonore per la famiglia tradizionale dell’epoca.



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* (https://it.wikipedia.org/wiki/Tarantismo)

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