I Guardiani Celesti

Anno 2017

Era un giorno d’inverno quando decisi di dare un senso alla mia giornata visitando la Maddalena Penitente di Cozzoli.
Era custodita nel Museo Diocesano di Molfetta. Non erano previste deviazioni. Ma non fu così, quel giorno fui letteralmente ipnotizzato da un oggetto: una piccola coppa in ceramica.

Era di un giallo ocra “profondissimo” e al suo interno dimorava una strana figura umana a cui diedi il nome di “uomo uccello” per le ali che la caratterizzavano. Parlo con precisione di un reperto archeologico dauno.




Ecco, credo che il punto di partenza sia da rintracciare in questo rapimento dello sguardo. A me parve una figurazione aliena e perfetta a prima vista, non sembrava muoversi sotto la spinta incalzante della diffusione del vasellame greco che conoscevo molto bene, non sembrava affatto seguirne gli standard qualitativi.

Da quel giorno nacque in me la necessità di rivolgermi, di conoscere e di interrogare questo tipo di figurazione in stile geometrico prodotta e diffusa nell’antica Japigia dal VII  ai primi decenni del V secolo a.C..

Ho frequentato i testi della Gimbutas, ho orientato i miei viaggi alla ricerca delle tracce di queste tribù tribali. Mi sono riconosciuto in una cultura spesso sottodimensionata o sconosciuta.

Nel progetto delle case murate, I Guardiani celesti, credo che il mio interesse in questa tipologia di raffigurazione sia giunto a soluzioni formali interessanti. Così come facevano i cantonieri, guardiani delle strade ormai scomparsi, le figure che ho dipinto attingendo da questa figurazione arcaica osservano, proteggono e soprattutto ci appartengono.

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I Guardiani celesti

Anche il cielo ha da essere difeso. Messo a guardia…
Dall’occhio basso del gregge che avanza e bela, dietro l’ordine di cani e pastore
Il cielo è lontano, quasi come indifferente, sembra un dio.
È divino.
Sacro ancora perché separato dalla terra
eppure l’altra parte di questa terra, questo cielo, è il suo limite.
Questo fanno i Guardiani Celesti: segnano un confine.
Un orizzonte.
Il limite fra la terra e il cielo.
Non hanno spade di ferro ma di luce con cui squarciare la linea piatta dell’orizzonte,
spaccano le pietre millenarie con versi silenziosi.
Poesia di confine.

Chi vede e può li trova e li saluta
con ri-conoscenza e amore.

(Misscardia)

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È possibile conoscere i Guardiani Celesti seguendo queste mappe:


? https://goo.gl/maps/F9xSvSnic65QYMCT7


? https://goo.gl/maps/eWRrinV5KnCDi4LH9


? https://goo.gl/maps/pNGweBrG2ZkGjwqx8


? https://goo.gl/maps/fhB3j4NQUAjo1Lg77


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