Infra_ordinario

Anno 2010-2020

Infra_ordinario è un progetto fotografico di Nicola Cipriani, iniziato più di dieci anni fa.
All’inizio si chiamava “Percorsi del Mentre” ma il titolo è cambiato dopo la conoscenza del grande Perec.

Ne rimasi a dir poco folgorato e trovai una famigliarità magica con la mia ricerca.
Decisi allora di portarla avanti fino in fondo, trasformando il titolo in quello del maestro Georges Perec e "I Percorsi del Mentre"divenne Infra_Ordinario. La mia esistenza è un principio di nessi acausali; la vita, la morte e tutti gli infiniti e sottili fili di una trama in divenire, accarezzano le mie giornate, permettendomi di aprire nuove porte ed affacciarmi in nuovi spazi metafisici e reali.

L’Infra_Ordinario è il luogo del non tempo, difficilmente individuabile attraverso la percezione che l’uomo ha dello stesso.

Può sembrare un paradosso ma nell’Infra_Ordinario risiede il concetto di vita vissuta nella sua completezza: noi viviamo il trascorrere del tempo attraverso un prima ed un dopo, condizionandoci e relegandoci nella comune routine.

Nell’Infra_Ordinario vi è il Tutto, il Niente, l’Io, il Nessuno.

L’Infra_Ordinario. Interrogare l’abituale. Verità sublime e piacevole inganno.

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Che cosa sta succedendo, che cosa stiamo vivendo, il resto, tutto il resto, dov'è? Come dovremmo tenere conto, interrogare, descrivere ciò che accade ogni giorno e ricorre ogni giorno: il banale, il quotidiano, l'ovvio, il comune, l'ordinario, l'infra-ordinario, il rumore di fondo, l'abituale?

Mettere in discussione l'abitudine. Ma è proprio così, ci siamo abituati.

Non lo mettiamo in discussione, non ci interroga, non sembra porre problemi, lo viviamo senza pensarci, come se non portasse dentro di sé né domande né risposte, come se non fosse il portatore di qualche informazione.

Questo non è più nemmeno condizionante, è anestesia.
Dormiamo attraverso le nostre vite in un sonno senza sogni.

Ma dov'è la nostra vita? Dov'è il nostro corpo? Dov'è il nostro spazio?

Come possiamo parlare di queste "cose comuni", come rintracciarle piuttosto, come scovarle, strapparle dalle scorie in cui rimangono impantanate, come dar loro un significato, una lingua, lasciarle, infine, parlare di ciò che è, di ciò che siamo.

Ciò che è necessario, forse, è finalmente quello di fondare la nostra antropologia, quella che parlerà di noi, cercherà in noi stessi ciò che per tanto tempo abbiamo saccheggiato dagli altri. Non più esotico ma endemico.

The Infra-Ordinary di Georges Perec
(estratto dalla prima pubblicazione, 1973)

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