Paesaggio con Ferula – Ferula

Paesaggio con Ferula-Ferula di Michele Tajariol e Ludovico Bomben

L’azione di Paesaggio con Ferula nasce dal dialogo tra due differenti metodi di ricerca.

Quella di Ludovico Bomben è legata ad una indagine dei rapporti tra materiale e linguaggio, forma e concetto che, con formale rigore, propone una ridefinizione dell’immagine sacra nel contesto contemporaneo, mescolando antiche tradizioni a materiali e produzioni industriali.

Per Michele Tajariol invece, l’identità di scultura-oggetto è stata dirottata ad una finalità performativa e fotografica, in cui egli stesso mette a confronto corpo ed opera per una unica oggettualità di sintesi visiva. Paesaggio con Ferula è un’immagine costruita da due personaggi che si appropriano della scultura al neon, Ferula, nel tentativo di fissare una scena. La stessa scultura si rifà al bastone portato dai partecipanti all’antico culto dei misteri dionisiaci.

“Nei culti cristiani la ferula è il pastorale che viene portato durante le celebrazioni dal papa e da altri ecclesiastici. La Ferula è simile al bastone pastorale del vescovo ma, a differenza di quest’ultimo, ha all’estremità una sfera di metallo prezioso sormontata, a seconda del tipo, da una croce (di diversa tipologia) o da un crocefisso”.

Nell’opera, il neon verticale rimane fisso mentre i tre segmenti orizzontali possono essere spostati a piacimento lungo l’asse verticale.

Verosimilmente, la possibilità di poter modificare le posizioni dei tre neon orizzontali permette di rimodellare il simbolo ogni qualvolta la scultura viene installata.

Questo fattore compositivo è uno dei fili conduttori che accomuna Paesaggio con Ferula e Ferula. In cui due linguaggi apparentemente distanti tra loro, hanno rimesso in discussione i valori formali del loro lavoro senza perderne di significato. Il rigore formale della ricerca scultorea viene decostruito e ridimensionato per un’azione finalizzata alla fotografia.


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