DEADLINE 15 MARZO 2021
CALL CHIUSA
Futuro Arcaico — Osservatorio Artistico Digitale, a cura di Folklore Elettrico, lancia la prima Call for Artist nazionale rivolta ad artisti visivi, sonori e multimediali, con l’ambizione di tracciare dei percorsi nuovi e mappare il racconto di tradizioni e folklore che affondano le loro radici nella storia e che, allo stesso tempo, fanno da ponte di connessione tra passato, presente e futuro.
Siamo alla ricerca di progetti che rispondano al tema “radici”, che interpretando visioni personali di autori di tutto il mondo, attraverso i linguaggi della Fotografia, Illustrazione, Video, Suono, Installazione, Mixed Media, contribuiscono alla narrazione e alla mappatura della cultura popolare e magica in Italia, da sud a nord.
Attraverso Radici – Call for Artist le opere selezionate, oltre a far parte di Futuro Arcaico – Osservatorio Artistico Digitale, avranno la possibilità di partecipare a:
Futuro Arcaico Fest — Bari
Le opere selezionate prenderanno parte all’evento espositivo diffuso previsto nel centro di Bari per primavera 2021.
Futuro Arcaico Fest — Italia
Le opere selezionate prenderanno parte a un’esposizione che verrà realizzata su territorio nazionale all’interno della rete dei partners della Call.
Futuro Arcaico Fest — Albania
Una selezione tra le opere finaliste, a cura di Futuro Arcaico in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura Tirana, farà parte di un’esposizione collettiva nella città di Tirana (auspicabilmente in base ai nuovi scenari).
Pubblicazione cartacea con tutte le opere selezionate.
IL TEMA
“Il rito festivo e il tempo della celebrazione festiva, in quanto tempo alto e solenne, diventa un’interruzione del tempo della vita quotidiana, e in esso è insito lo splendore dell’eterno”.
(Byung-Chul Han)
Tramandare, passare di generazione in generazione il sapere popolare, il folklore, la ricchezza e l’humus culturale e identitario di una comunità. Questo patrimonio è ricco e attivo più che mai. Ma forse non ne sappiamo abbastanza.
La società contemporanea, vissuta attraverso la lente della tecnologia, e di realtà e intelligenza artificiali, ha permesso una sorta di copertura di un substrato di realtà che apparentemente appartiene al passato; e sembra prendere distanze nette, nella forma e nella sostanza, rispetto alle tradizioni e i riti religiosi e magici. Nonostante questo però, la scoperta di tali rituali, sembra florida, e forse anche poco conosciuta.
Ma che ruolo hanno oggi le tradizioni che continuano ad essere sentite e vissute nella società contemporanea? Perché sentiamo ancora il bisogno di attingere alle nostre radici, siano esse viste nella loro dimensione festiva e rituale del sacro o del profano, e di partecipazione attiva cross-generazionale? Qual è la radice del “sapere popolare” e del substrato arcaico della tradizione?
La nostra call parte da tutte queste domande.
Fino alla fine del diciannovesimo secolo, era comune distinguere tra religione e paganesimo, e tra religione e superstizione. Il concetto di paganesimo era associato alle religioni non Cristiane, inclusi i rituali pubblici; mentre il concetto di superstizione o di magia, era riservato alla descrizione di inter-relazioni invisibili nel mondo, di cui né la scienza, né le religioni ufficiali, o il senso comune, potevano dare risposte.
Il filosofo Paolo Rossi racconta del “sapere popolare” usando queste parole bellissime: “Mentre la scienza tende a spiegazioni sempre “parziali”, i sistemi mitici tendono a raggiungere, con i mezzi i più scarsi possibile, una comprensione “totale” dell’universo. […] Il mito non riesce a dare all’uomo, un maggior potere materiale sull’ambiente, gli dà invece l’illusione di comprendere l’universo. Ma si tratta di un’illusione oltremodo ‘importante.”
Molta della letteratura e della documentazione in materia di magia e rituali, è spesso associata al Sud (italiano e del mondo). L’attenzione data agli antenati e agli spiriti ancestrali, che si trova più facilmente nelle società e nelle culture che hanno mantenuto un pensiero primitivo (come opposto a quello occidentale), ha a che fare con il concetto della continuità della vita stessa, e della sua fine. Ma non solo.
Per capire la motivazione della diffusione di riti e magie soprattutto nel Meridione, bisogna andare a scavare nella “precarietà dei beni elementari della vita, nell’incertezza delle prospettive circa il futuro, nella pressione esercitata sugli individui da parte di forze naturali e sociali non controllabili, nella carenza di forme di assistenza sociale, nell’asprezza della fatica nel quadro di una economia agricola arretrata, nell’angustia memoria di comportamenti razionali efficaci con cui fronteggiare realisticamente i momenti critici dell’esistenza”. (Ernesto De Martino, Sud e Magia)
Oltre alla natura esistenziale però, la ritualità e la magia, possono anche essere spiegate secondo il pensiero di Lucien Lévy-Bruhl: “la magia sarebbe una forma di pensiero primitivo e pre-logico, basata sulla «legge di partecipazione», che differisce dalla mentalità moderna dell’uomo occidentale, le cui rappresentazioni sono invece dominate dal principio dell’identità personale, rigorosamente distinta dalle altre individualità e dal mondo fisico. Il pensiero magico dei primitivi, al contrario, sarebbe caratterizzato da una costante partecipazione collettiva con l’universo, stabilendo legami di affinità tra i fenomeni, o di equivalenza tra un simbolo e l’oggetto a cui si riferisce.”
In un momento storico in cui si assiste irrimediabilmente alla perdita di molte certezze, al prevalere del pensiero individualista, alla crisi dei valori umani, alla difficoltà di comprendere l’importanza della connessione col sé, con l’universo e la natura, potrebbero la ritualità e la magia, essere una pratica poetica che consente di connettersi alle radici e all’origine del tutto?
E se quindi continuare a tramandare, documentare e interpretare le nostre radici fosse l’ultimo baluardo di salvaguardia della bellezza?
Potrebbe questa bellezza legata al sentire, all’importanza dell’essenza spirituale, permetterci di ridisegnare un mondo più connesso e consapevole delle energie che muovono l’universo, e quindi tracciare la strada per “salvarci” dalla devastazione dell’egoismo della contemporaneità?
Consapevoli dell’ambizione utopica della nostra teoria, siamo alla ricerca di progetti che rispondano al tema “radici” che, interpretando visioni personali di autori di tutto il mondo, attraverso i linguaggi della Fotografia, Illustrazione, Video, Suono, Installazione, Mixed Media, contribuiscono alla narrazione e alla mappatura della cultura popolare e magica in Italia, da sud a nord.
GIURIA
La selezione delle opere avverrà attraverso la documentazione ricevuta e sarà a cura di una giuria composta da esperti delle diverse discipline:
Edoardo Winspeare — Video
Regista, attore e sceneggiatore, nato in Austria e cresciuto in Puglia. Ha studiato Lettere all’Università di Firenze e si è diplomato alla Scuola di Cinema di Monaco dove è stato assistente alla regia, operatore alla macchina, montatore e tecnico del suono nella produzione di diversi cortometraggi. Nella sua filmografia spiccano il lungometraggio ‘Pizzicata‘ del 1995, alcuni documentari ed il cortometraggio ‘A Toilette’s Short Story‘. Nel 2020 collabora con Dior per il documentario ‘Dior in Puglia. The land of Cruise 2021 Inspiration‘.
Maria Teresa Salvati — Fotografia
Fondatrice e direttrice artistica di Slideluck Editorial: piattaforma online e offline per fotografia e multimedia contemporanei, che promuove il cambiamento sociale. La piattaforma lancia bandi biennali e tour globali su importanti temi contemporanei, sociali e culturali: Born the same, Love me tender e Everything is connected. Co-autrice del simposio “Visualizing Climate Change“, in collaborazione con UAL (University of the Arts London), Climate Visuals, PARC (Photographic Archive Research Center) e VII Photo Agency. Episodi regolari che evolvono attorno a temi quali, ‘Female Gaze’, ‘Environmental Sublime’, ‘Is Photography Sufficient to Communicate the Climate Emergency?’. Maria Teresa Salvati è anche consulente e insegnante di personal branding. Aiuta fotografi emergenti e affermati e artisti visivi a identificare e definire il loro “Spot of Beauty” (neo di bellezza), cioè la motivazione intima e personale che guida la pratica creativa. Editorialista mensile per C41 Magazine, con servizi dedicati ai fotografi presentati attraverso il proprio “Spot of Beauty”. Con sede a Bari (Puglia), insegna presso F.Project Scuola di fotografia e cinematografia; presso IED Roma e Officine Fotografiche Roma; è anche docente ospite alla UAL, presso il Master in Photojournalism and Documentary Photography; e lavora come consulente individuale con fotografi di tutto il mondo.
Curatore indipendente.
DEM — Mixed Media
DEM, come un moderno alchimista, crea personaggi bizzarri, creature surreali, abitanti di uno strato impercettibile della realtà umana. Multiforme ed ironico, le sue opere che spaziano dal wall-painting, all‘illustrazione, alla pittura su tela, si arricchiscono di un linguaggio simbolico che invita ad elaborare un proprio codice d’accesso per questo mondo enigmatico ed arcano. L’avvicinamento a tematiche antropologiche e legate alla natura stimolano l’artista a una costante sperimentazione, giunta negli ultimi anni alla produzione di un film e alla creazione d’installazioni composte esclusivamente da materiali naturali.
Pamela Diamante — Installazione
Pamela Diamante è un’artista italiana con sede a Bari. Ha conseguito il diploma in Scultura presso l’Accademia di Belle Arti di Bari nel 2016. In precedenza, ha lavorato nell’esercito italiano per cinque anni. Nel 2019 ha vinto l’Artists Development Programme della European Investment Bank, nel 2017 il Premio Italia-Argentina del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nel 2015 il Premio Nazionale delle Arti promosso dal MIUR. Pamela ha esposto in numerose mostre personali e collettive a livello internazionale – ad esempio: PAC Padiglione di Arte Contemporanea (Milano 2020), Concretespace (Miami, 2019), Kooshk (Teheran 2017), MAXXI (Roma, 2016), Centro de Desarollo de las Artes Visuales (L’Havana, 2015). La sua ricerca si fonda sul concetto della complessità, in cui teorie dei sistemi, fenomeni emergenti, eventi accidentali e imprevedibili ne costituiscono l’essenzialità. La sua pratica si dipana attraverso linguaggi ibridi che annullano o fortificano la natura stessa del medium, attraverso video, fotografie, installazioni site-specific in cui si riflette il rapporto tra assiomi scientifici e analisi dei metodi della comunicazione di massa.
GOMEZ — Illustrazione
Luis Gomez de Teran nato a Caracas (Venezuela) nel 1980. Ha vissuto a Londra, Berlino e Roma, dove ora risiede. Autodidatta, Gomez realizza opere di un’eccellente qualità artistica, intensamente simboliche e fortemente ispirate dalla pittura barocca, quella che da piccolo ammirava nelle chiese di Roma. Ha realizzato murales e installazioni in molte città, tra cui Roma, Berlino, Londra, Barcellona, Parigi, Mumbai, Bangkok, Torino, Napoli.
Per il suo impegno nel sociale, la società Lavazza l’ha selezionato tra gli artisti portavoce del progetto ‘Good for eARTh’ e ‘TOward 2020’. Innumerevoli le partecipazioni a festival e fiere, tra cui Volta Art Fair (Basilea, 2018), Draw the Line Festival (Campobasso, 2019), MAAP – Fiera di Arte Pubblica (Matera, 2019), FestiWall (Palermo, 2020). Tra le sue più importanti esposizioni monografiche, si ricorda quella del 2019, durante l’anno di Matera Capitale Europea della Cultura, presso il MUSMA – Museo della Scultura Contemporanea dal titolo ‘Anche quando l’alba non c’era’.
MAI MAI MAI — Suono
MAI MAI MAI è il progetto audio/video di Toni Cutrone, una messa in musica ed immagini di un viaggio oscuro nella tradizione e nel folclore dell’Italia meridionale e del Mediterraneo. Mai Mai Mai è un’indagine sonora che sviscera l’interrelazione tra riti pagani e cattolicesimo, tra natura e magia nella vita rurale, attraverso la manipolazione di suoni d’archivio e field recordings o collaborazione con musicisti avant/etnici contemporanei (Luca Venitucci, Lino Capra Vaccina). Un’hauntology mediterranea che, lontana da essere un semplice sguardo nostalgico, risveglia rumorosamente quegli spettri di cui racconta e li evoca ad accompagnarci nella quotidianità. Attivo dal 2013, ha pubblicato dischi per Boring Machines, Yerevan Tapes, Instruments Of Discipline, Not Not Fun, La Tempesta.
COSA RICEVONO GLI ARTISTI SELEZIONATI
- Partecipazione dell’opera all’esposizione collettiva Futuro Arcaico, Puglia
I vincitori parteciperanno all’evento di Futuro Arcaico, festival itinerante nel centro storico della città di Bari previsto per primavera 2021. - Partecipazione dell’opera all’esposizione collettiva Futuro Arcaico, Italia
I vincitori prenderanno parte a un’esposizione che verrà realizzata su territorio nazionale all’interno della rete dei partners della Call. - Partecipazione dell’opera all’esposizione collettiva Futuro Arcaico, Albania
Una selezione tra le opere finaliste (a cura di Futuro Arcaico in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura Tirana) farà parte di un’esposizione collettiva nella città di Tirana (auspicabilmente nel 2021). - Partecipazione alla pubblicazione cartacea con tutte le opere finaliste.
- Le opere degli artisti non selezionati saranno ugualmente caricate sull’archivio digitale futuroarcaico.it a patto che seguano i criteri di inerenza con il tema, innovatività ed esecuzione.
CREDITI
Ideazione e Direzione Artistica
Folklore Elettrico (Marco Malasomma — Jime Ghirlandi)
Curatela
Maria Teresa Salvati
Partners
Istituto Italiano di Cultura di Tirana
Pigment Workroom
MAAP – Fiera di Arte Pubblica
Doc Creativity
Consorzio IDRIA
Archaic Sardinia
L’Asilo Napoli
Museo Civico Bari
Teatro Koreja
Accademia del Cinema Ragazzi Bari
Time Zones
Media Partner
Radio Raheem
COME PARTECIPARE
Per partecipare alla Call è necessario compilare il modulo online in tutti i suoi campi entro e non oltre le ore 00:00 del giorno 15 marzo 2021.
BIO AUTORE
600 caratteri minimo
(spazi inclusi)
DESCRIZIONE OPERA
600 caratteri minimo
(spazi inclusi)
COME INVIARE L’OPERA
FOTOGRAFIA / ILLUSTRAZIONE
• Sez. Fotografia, n° 10 immagini
• Sez. Illustrazione, max 10 tavole
• Invia le immagini unicamente con un link di condivisione (WeTransfer/Dropbox)
• Ogni foto deve essere in alta risoluzione e nominata ‘titolo_autore’
VIDEO / SUONO
• Invia solo il link dell’opera online (caricata su YouTube/Vimeo/Bandcamp – modalità Pubblico – se privato indica la pw)
• Invia anche alcune immagini rappresentative del progetto, unicamente con un link di condivisione WeTransfer/Dropbox (immagini in alta risoluzione, ogni foto deve essere nominata ‘titolo_autore’)
INSTALLAZIONE / MIXED MEDIA
• Invia le immagini unicamente con un link di condivisione (WeTransfer/Dropbox)
• Ogni foto deve essere in alta risoluzione e nominata ‘titolo_autore’
• Se hai video o audio invia il link YouTube/Vimeo/Bandcamp – modalità Pubblico (se privato indica la pw)
ESCLUSIONE
I progetti saranno automaticamente esclusi se:
- Non vengono inviati entro la deadline.
- Non sono coerenti con il tema Radici.
TERMINI E CONDIZIONI
- La partecipazione è gratuita.
- Ogni artista può partecipare con più progetti, anche appartenenti alle diverse discipline.
- Il termine delle candidature è il 15 marzo 2021 (entro le 00:00).
La comunicazione dell’esito avverrà entro il 15 aprile 2021, tramite e-mail. - Partecipando, gli autori accettano implicitamente le regole della Call for Artist. I candidati sono gli esclusivi titolari dei diritti di proprietà delle opere e garantiscono la loro originalità. I partecipanti, pur restando legittimi proprietari di tutti i diritti relativi alle opere inviate, riconoscono a Folklore Elettrico S.r.l.s, la facoltà e il diritto di utilizzare le opere per iniziative di promozione e comunicazione, di presentazione delle opere stesse, nei materiali pubblicitari, anche online, nonché il diritto di esporle e di pubblicarle, anche sotto forma di manifesto o locandina, con la citazione dell’autore.
CONTATTI
Per informazioni:
info@folkloreelettrico.com