Isabella Sellitri

Isabella Sellitri


Sono nata sul finire dell'estate,
dopo la vittoria a Sanremo di Riccardo Fogli con il brano “Storie di tutti i giorni”,
alla vigilia del massacro di Sabra e Shatila.
Poco dopo Michael Jackson pubblica il suo secondo album da solista, Thriller.

Sono cresciuta giocando con noccioli di pesche e albicocche, il filo di matassa tra le mani, scavalcando muretti a secco con una trottola in tasca.

Allungata (ma non troppo) mangiando olive dolci fritte, acquasale, verdura spontanea e fichi secchi,
con "rǝ pèinǝ dǝ la iouscǝ" (il pane, la merenda del pomeriggio) ai piedi della collina dove sorge Castel del Monte.
Le spine dei fichi d'india spesso conficcate nelle mani.

Mi piacciono le ciliegie acerbe, le cicatrici, le bolle di sapone, i soffioni.
L'odore dell'aceto e della vinavil.
La corteccia spessa, i gatti, le api.

Amo il brodo caldo, le occhiaie, il mare.

La fotografia analogica la mia passione, il mezzo per raccontare del folclore dei popoli,
mettere a nudo il loro animo e rivelare il pensiero e i costumi, le tradizioni.

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